flautod.olce
circa un'ora fa
verso il balcone
verso il balcone, l'impatto con la pioggia è sadico, ma al contempo piacevole, finalmente ogni singola goccia tocca, accarezza, muore sul corpo, sulla bocca, sul ventre, le gocce scorrono lungo la pelle esposta, disegnando linee irregolari, unendosi negli avvallamenti, danzando sulle curve, la pioggia sembra schiaffeggiare le guance, e accarezzare i fianchi, sentire l'acqua scendere lungo il collo, picchiettare i capezzoli, inturgiditi dal freddo, correre gelidamente lungo il ventre sino a tuffarsi nell'intimo, non vedrei alcun senso in una perfezione che non fosse oscenamente profanabile, senza un perché è la motivazione più bella, un'indecenza meravigliosa, verso dove non si vede più la via del ritornoAltro